ottobre 1963
Frazione Fortogna, Longarone
Autore della foto: Pais & Sartarelli - Fotoitalia
Veduta parziale di un campo allestito a Fortogna; le bare delle vittime del disastro allineate a terra; i famigliari si avvicinano per il riconoscimento delle salme
La sera del 9 ottobre 1963 la diga del Vajont e il bacino artificiale vengono colpiti da una frana che crolla dalle pendici settentrionali del Monte Toc. La caduta provoca la tracimazione delle acque che interessa i territori di Erto e Casso e del fondovalle veneto (coinvolgendo principalmente il comune di Longarone), causando la distruzione degli abitati. Il numero delle vittime, secondo le stime più attendibili, è di 1917 persone. A distanza di qualche anno viene avviata la ricostruzione dei comuni colpiti dal disastro. Il processo contro Enel e Sade si apre a cinque anni dalla tragedia, il 25 novembre 1968 a L'Aquila. L'accusa è di disastro colposo di frana aggravato dalla prevedibilità dell'evento, inondazione e omicidi colposi plurimi. La vicenda processuale si conclude il 27 luglio 2000 con la firma dell'accordo definitivo per il risarcimento delle vittime e dei danni causati dalla frana da parte dei tre corresponsabili: Stato, Enel e Montedison.
Bibliografia: Immane disastro nel Cadore (20/11/2019)
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